via Ernesto Rossi 44 – 00155, Roma, 064070360 info@santigino.it
Get Adobe Flash player
santigino 1
PAPA FRANCESCO
Login

Un viaggio di fraternità a Bibey – Camerun

                Un viaggio di     fraternità a Bibey – Camerun Il Camerun è un paese africano di cui si parla poco in televisione o in altri media tranne quando si parla di calcio… forse perché in questo paese non c’è mai stata una guerra civile o militare.

Abbiamo organizzato, con la nostra Parrocchia di s. Igino Papa, un viaggio dal 08 al 22 agosto 2012 in Camerun,non solo per scoprire le richezze umane, naturali, culturali ma anche per condividere con i nostri fratelli del Camerun le gioie e le sofferenze.

Il Camerun, per chi non lo sa, è un paese dell’Africa centrale, chiamato ” L’Afrique en miniature”, in francese, per indicare il fatto che basta di visitare il Camerun per avere un’ idea globale dell’Africa per quanto riguarda i popoli,le culture, i paesaggi (spiagge, deserti, montagne, foreste pluviali, esavane), la fauna (leoni, elefanti, bufali, giraffe…) etc.

 La popolazione del Camerun, secondo l’ultimo censimento, è di circa 20 milioni di abitanti, divisi in più di 200 etnie diverse, ma unite dalle lingue ufficiali che sono francese e inglese.

Sul piano amministrativo il paese comprende dieci regioni. La capitale del Camerunè Yaoundé, che conta circa 2 milioni di abitanti. La città più grande del paese è Douala, la capitale economica, con più di 2 milioni di abitanti.

Dal punto di vista politico, il Camerun è, sulla carta almeno, una repubblica democratica. In realtà dal primo gennaio 1960 data dell’indipendenza del Camerun, il paese ha avuto solo due presidenti della repubblica.

L’attuale presidente è Paul BIYA, figlio di un catechista, ex-seminarista come la maggior parte dei suoi ministri, sta al potere dal 1982: il partito del presidente è praticamente l’unico partito,visto che altri piccoli partiti sono quasi assenti,tranne che durante le campagne elettorali.

Sul piano religioso, il paese è a maggioranza cattolica, con circa il 45%; ci sono anche  musulmani, protestanti, animisti ealtri gruppi religiosi.

La Chiesa è visibile e s’impegna molto sul piano sociale con le sue scuole, che sono le migliori del paese, e con i suoi dispensari e ospedali nei villaggi dimenticati dallo stato.

Però la scuola non è gratuita e l’accesso alle cure non è alla portata di tutti: poca gente ha l’assicurazione sanitaria.

I medici sono concentrati in città e le suore cattoliche diventano per forza “specialiste”di tutto, specialmente in campagna, dove ci sono solo i dispensari cattolici.

Il paese di Bibey, dove trascorreremo una settimana intera, è un comune di circa 5000 abitanti della regione del Centro del Camerun distante da Yaoundé da 250 kilometri di strada non asfaltata.

La parrocchia Sainte Famille di Bibey, che ci ospiterà, appartiene alla diocesi di Obala, dove la popolazione è di tradizione cattolica, mentre gli altri gruppi religiosi sono recenti e frutti di matrimoni recenti.

Esiste un dispensario cattolico gestito da tre infermiere.

Ultimamente, purtroppo, i ladri sono passati e hanno preso quasi tutto, a tal punto che oggi il dispensario è quasi vuoto.

Esiste anche una scuola cattolica dove vengono a studiare i bambini di tutta la zone,alcuni facendo 20 kilometri a piedi al giorno tra la scuola e casa loro, a volte senza scarpe, e mangiando una volta al giorno.

Pochi ragazzi riescono ad andare all’università, perché i genitori non possono trovare 50 euro al mese che servono per vitto e alloggio in una camera per uno studente in città.

L’elettricità non esiste. alcune famiglie si arrangiano a trovare un gruppo elettrogeno.

La rete telefonica invece è ottima perché passa la fibra ottica vicino, il problema rimane solo per  la corrente.

Secondo le ultime notizie il sindaco sta cercando di risolvere il problema di elettricità almeno per un servizio notturno.

La terra è fertile e le principali culture sono il caffè, il cacao, la banana,manioca, patate.

Il couscous di manioca è, per gli abitanti di Bibey ciò che è la pasta per un italiano.

Si mangia più carne che pesce e molto di più la carne di animali selvatici:antilope,serpente boa e altri.

Il dialetto locale è il Banvelé, parlato in tutta la zona detta della “Haute-Sanaga”: la Sanaga è il fiume più lungo del Camerun e passa vicino a Bibey, dove non esiste l’acqua corrente. Ci sono pozzi e quest’ acqua non è veramente buona.

Per tale motivo la gente spesso ha malattie legate al consumo di quest’acqua non potabile, a causa di parasiti intestinali.

La malaria è la malattia endemica, mentre aumentano i casi di morti di AIDS.

 Per partire da Bibey a Yaoundé, la capitale,c’è un pullman privato che parte alle 5.30 del mattino o un treno unico che passa alla stazione di Mengue-Bibey a 10 kilometri da Bibey verso l’una dinotte.

Le macchine sono rare: esistono i Moto-taxi che fanno servizio tra i villaggi.

 La parrocchia è grande e il parroco deve andare a piedi a trovare i fedeli nei villaggi della sua parrocchia. I preti vivono delle offerte che i fedeli portano durante l’offertorio alla messa domenicale: la partecipazione dei fedeli a messa è molto attiva.

Il calcio è lo sport preferito e si gioca su stadi di fortuna o sulla strada.

I bambini giocano anche con l’arancia quando non possano avere un pallone comprato da uno zio buono che lavora a Yaoundé.

Nonostante i problemi che ci sono la gente è sempre gioiosa e accogliente: la famiglia è molto allargata e non si fanno differenze tra cugini e fratelli di sangue.

Il vino locale preferito si chiama il “Matango”, vino bianco di palma: da questo vino si fa anche una grappa fortissima buona da bere a Roma quando c’è la neve…

Gli strumenti di musica più usati sono i balafoni, i tam-tam e i tambourgi. La gente balla anche sulla strada, visto che non c’è pericolo di macchine.

Il grande mercato si fa spesso la domenica mattina, prima della messa.

A parte Bibey, visiteremo Bertoua, la capitale della regione dell’est e gli accampamenti pigmei vicini; il villaggio Djangane della diocesi di Bertoua, dove c’è una maternità gestita dalle suore domenicane della beata Imelda, poi ritorneremo nella capitale; ci dirigeremo inoltre a Kribi, al bordo dell’Oceano, prima di raggiungere Douala per il ritorno a Roma.

A Dio piacendo visiteremo anche Foumban, una città della parte occidentale del paese.

Sedici fratelli di Sant’Igino sono già pronti per questo viaggio.

Tutti gli altri della parrocchia possono anche loro partecipare a questo viaggio,anche se non fisicamente, con un contributo in denaro, con le medicine che servono al dispensario (l’elenco è disponibile in parrocchia), oppure con le cose che porteremo in dono ai fratelli che siamo lieti di andare a trovare, in particolare ai bambini.

 Grazie fin d’ora per la vostra generosità, vi aggiorneremo sull’esito della missione a settembre, quando comincerà un nuovo “anno parrocchiale”.

Buona Quaresima a tutti voi!

 Don Eric NDONGO

DAL VATICANO
Scout Roma 80

Il Gruppo Scout Roma 80

ha un suo sito web dedicato !!!

accedi da questo link

http://www.roma80.it/  

 

 

 

 

 

LINK
  • DIOCESI DI ROMA
  • BIBBIA CEI
  • MARANATHA’
  • QUMRAN2.NET
  • CATHOPEDIA
  • UFFICIO COMUNICAZIONI SOCIALI DIOCESANO
  • AVVENIRE
  • TV2000
  • ZENIT
  • AGENZIA SIR
  • L’OSSERVATORE ROMANO