L’INFORMAZIONE RENDE LIBERI
L’INFORMAZIONE RENDE LIBERI
«Stranamente non abbiamo mai avuto più informazioni di adesso, ma continuiamo a non sapere cosa succede», scrive Papa Francesco ne “Il Vangelo del sorriso”. È questo il motivo per cui, martedì 10 marzo presso la parrocchia Sant’Igino Papa, si è tenuto l’incontro Maschio e femmina li creò con ospiti, in veste di oratori, padre Maurizio BOTTA, dell’ufficio catechistico della diocesi, e il dottor Marco SCICCHITANO, psicoterapeuta e ricercatore clinico.
Noi pensiamo di conoscere molte cose ma non ci rendiamo conto di quanto il nostro sapere dipenda e sia veicolato dai mezzi di comunicazione di massa. Una delle teorie che si sta silenziosamente insinuando nella nostra società è l’ideologia Gender, una scuola di pensiero la quale si dirama in svariati ambiti. Pochi ne hanno sentito parlare e tra questi, pochi in maniera completa. Serpeggia già in molti ambienti e la incontrano i nostri ragazzi e i nostri bambini sin dall’età più tenera. Ho adoperato appositamente il termine insinuarsi riferito alla modalità di accesso nella nostra società di tale ideologia poiché per la sua diffusione viene adoperato quello che padre BOTTA ha definito: «un cavallo di Troia emotivo». Si nasconde dietro correnti antiomofobe, l’uguaglianza dei sessi e i diritti alla famiglia, ma questi sono concetti che i due oratori non hanno né toccato né tantomeno criticato.
L’ideologia Gender, in poche parole, sostiene che la diversità tra il genere maschile e femminile dipenda da fattori culturali e non naturali. A tal proposito, il dottor SCICCHITANO, nel suo intervento, ha spiegato la differenza tra i due generi a livello scientifico, ha parlato delle ineguaglianze delle cellule del nostro corpo, le quali ci caratterizzano e non possono essere modificate. L’oratore ha mostrato con semplicità e chiarezza la bellezza delle differenze tra maschio e femmina delle quali siamo custodi. La teoria Gender mette in discussione tale punto «abbattendo sia il genere umano che la fede», afferma don Maurizio BOTTA.
Potrebbe sembrare un discorso di parte, al quale possono aderire soltanto cristiani cattolici di stretta visione, ma la realtà è ben diversa e lo dimostra proprio la mancata “pubblicizzazione” da parte dei media e la poca chiarezza con la quale è inserita nelle scuole. Un esempio lampante sono le parole di Papa Francesco, pronunciate durante il discorso di ritorno dal viaggio nelle Filippine. Parla, in riferimento a tale teoria, di colonizzazione ideologica come avviene nelle dittature. Parole dure che avrebbero dovuto fare scalpore tra le agenzie di stampa ma che invece sono state taciute. È questo uno dei motivi perché contrastare l’inserimento di tale ideologia dovrebbe essere interesse di tutti non solo della sfera cattolica.
Certamente per i credenti tale argomento è più sentito poiché annullare la differenza tra uomo e donna a livello naturale contraddirebbe un caposaldo del cristianesimo, il libro della Genesi: «E dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò» (Gen 1, 27).
I due ospiti hanno avuto molta approvazione ed i loro discorsi semplici, lineari e profondamente veri hanno suscitato numerose considerazioni e domande tra gli auditori, i quali a fine serata sembravano desiderosi di darsi da fare prima che sia troppo tardi, e la risposta più esaustiva ed efficiente ai loro quesiti non poteva che essere: informatevi, informate ma soprattutto riflettete.
Federica Pennone