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PAPA FRANCESCO
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CALENDARIO SETTEMBRE 2011

 

ORARIO APERTURA CHIESA 

   
     
mattino 7.00-11.00  pomeriggio 16.30-19.30  
     
ORARIO SS. MESSE     
     
FERIALE:   Lun. – Mar. – Mer. – Gio. – Ven.:  ore  07.00 
    ore  08.00 
  Mar. – Gio. –  Ven.: ore  18.30 
     
FESTIVO:   Sabato e vigilia di festività: ore  18.30 
     
  Domenica e festività:  ore  08.30 
    ore  10.00 
    ore  11.30 
     
ORARIO UFF. PARR. Mar. – Mer. – Gio. – Ven.: ore 17.00 – 18.30
  o  per  app.  telefonico  
     
LECTIO DIVINA Ogni mercoledì: ore  18.30 
     
     
CONFESSIONI In orario di apertura della Chiesa 07.00-11.00   16.30-19.30
     
     
VESPRI E ADOR. EUCARISTICA Ogni domenica, (da dom. 18 sett.): ore  18.30 
     
     
S. ROSARIO  Ogni giorno, (sab., dom. e lun esclusi) ore  17.45 
     
Sab. 17 sett., Servizio alla Mensa Caritas dalle ore 9.00 alle ore 15.00   
  Occorrono 5/6 persone. Dare la propria adesione in Ufficio  
     
Domenica 18 sett., Raccolta nazionale di offerte per le popolazioni del Corno d’Africa  
     
Sab. 24 sett., ore 17.00: Inizio Incontri di preparazione al BATTESIMO  
  Celebrazione:  Martedì 1o Novembre, Festa di Tutti i  Santi e   
  Giornata della Santificazione Universale  
     
Ven. 7  ott.,      ore 7.00 e 8.30: SS. Messe  
  ore 18.30:  S. Messa ed Adorazione dell’Eucaristia  
     
N.B. L’inizio degli Incontri di Catechesi in preparazione alla Prima Eucaristia o alla cresima, del dopo-Cresima, e delle Attività Scout verrà comunicato alle famiglie tramite lettera recapitata a casa o per telefono. Venerdì 28 ottobre, alle ore 20.45, avrà inizio il Corso di Preparazione al Matrimonio. Si ricorda ai fidanzati di iscriversi al più presto. 

 

Settembre 2011

“… Il tema di questa nuova tappa della verifica pastorale, “La gioia di generare alla fede nella Chiesa di Roma – L’Iniziazione Cristiana”, si collega con il cammino già compiuto. Infatti, ormai da parecchi anni la nostra Diocesi è impegnata a riflettere sulla trasmissione della fede. Mi torna alla memoria che, proprio in questa Basilica, in un intervento durante il Sinodo Romano, citai alcune parole che mi aveva scritto in una piccola lettera Hans Urs von Balthasar: “La fede non deve essere presupposta ma proposta”. E’ proprio così. La fede non si conserva di per se stessa nel mondo, non si trasmette automaticamente nel cuore dell’uomo, ma deve essere sempre annunciata. E l’annuncio della fede, a sua volta, per essere efficace deve partire da un cuore che crede, che spera, che ama, un cuore che adora Cristo e crede nella forza dello Spirito Santo! Così avvenne fin dal principio, come ci ricorda l’episodio biblico scelto per illuminare la verifica pastorale. Esso è tratto dal 2° capitolo degli Atti degli Apostoli, nel quale san Luca, subito dopo aver narrato l’evento della discesa dello Spirito Santo a Pentecoste, riporta il primo discorso che san Pietro rivolse a tutti. La professione di fede posta alla conclusione del discorso – “Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso” (At 2,36) – è il lieto annuncio che la Chiesa da secoli non cessa di ripetere ad ogni uomo.

A quell’annuncio – leggiamo negli Atti degli Apostoli – tutti «si sentirono trafiggere il cuore» (2,37). Questa reazione fu generata certamente dalla grazia di Dio: tutti compresero che quella proclamazione realizzava le promesse e faceva desiderare a ciascuno la conversione e il perdono dei propri peccati. Le parole di Pietro non si limitavano ad un semplice annuncio di fatti, ne mostravano il significato, ricollegando la vicenda di Gesù alle promesse di Dio, alle attese di Israele e, quindi, a quelle di ogni uomo. La gente di Gerusalemme comprese che la risurrezione di Gesù era in grado ed è in grado di illuminare l’esistenza umana. E in effetti da questo evento è nata una nuova comprensione della dignità dell’uomo e del suo destino eterno, della relazione fra uomo e donna, del significato ultimo del dolore, dell’impegno nella costruzione della società. La risposta della fede nasce quando l’uomo scopre, per grazia di Dio, che credere significa trovare la vita vera, la “vita piena”. Uno dei grandi Padri della Chiesa, Sant’Ilario di Poitiers, ha scritto di essere diventato credente nel momento in cui ha compreso, ascoltando il Vangelo, che per una vita veramente felice erano insufficienti sia il possesso, sia il tranquillo godimento delle cose e che c’era qualcosa di più importante e prezioso: la conoscenza della verità e la pienezza dell’amore donati da Cristo (cfr De Trinitate 1,2).

Cari amici, la Chiesa, ciascuno di noi, deve portare nel mondo questa lieta notizia che Gesù è il Signore, Colui nel quale la vicinanza e l’amore di Dio per ogni singolo uomo e donna, e per l’umanità intera si sono fatti carne. Questo annuncio deve risuonare nuovamente nelle regioni di antica tradizione cristiana. Il beato Giovanni Paolo II ha parlato della necessità di una nuova evangelizzazione rivolta a quanti, pur avendo già sentito parlare della fede, non apprezzano, non conoscono più la bellezza del Cristianesimo, anzi, talvolta lo ritengono addirittura un ostacolo per raggiungere la felicità. Perciò oggi desidero ripetere quanto dissi ai giovani nella Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia: “La felicità che cercate, la felicità che avete diritto di gustare ha un nome, un volto: quello di Gesù di Nazareth, nascosto nell’Eucaristia”! … “

Ci accompagnino durante l’anno pastorale appena iniziato queste parole, pronunciate dal nostro Vescovo il Papa Benedetto XVI al convegno Diocesano del giugno scorso, e il Risorto ci doni coraggio ed entusiasmo nell’adempiere alla missione che ha affidato alla nostra fragilità e debolezza.

DAL VATICANO
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