via Ernesto Rossi 44 – 00155, Roma, 064070360 info@santigino.it
Get Adobe Flash player
santigino 1
PAPA FRANCESCO
Login

Aspettando il Natale

Come quasi ogni giorno, sono andata al supermercato e mi sono accorta, con molto piacere, che i residui di mostri, streghe e zucche di Halloween sono finalmente scomparsi dagli scaffali. Al loro posto luccicano, invece, coccarde multicolori, fili d’oro e d’argento, nastri e palline scintillanti, senza considerare le montagne di panettoni, cioccolatini e dolci vari. E, tra la gente, serpeggia già un principio di ansia da…Natale! Si è cominciato a fare provviste di cibi, di vini, a redigere le prime liste di regali da acquistare, aiutati, in questo, da un’abbondante dose di pubblicità televisiva (e non solo), volta a convincerci della necessità di consumare il più possibile per essere infine ripagati degli stress, delle paure, delle fatiche di ogni genere.

Nulla di scandaloso in tutto questo. Può capitare che lo shopping, soprattutto quello delle feste, possa servire a riempire quella specie di vuoto che ci portiamo dentro, a scacciare, in qualche modo, quel senso di pesantezza, di smarrimento che, talvolta, grava sul nostro spirito. E’ il tentativo che mettiamo in atto per costruire “la festa” con le nostre mani.

Per noi cristiani, però, si impone una constatazione e una riflessione.

Sì, è vero: spesso anche noi siamo fagocitati da questa maniera, tutta esteriore, di vivere le feste natalizie, restiamo intrappolati, forse nostro malgrado, in un meccanismo frenetico che ci coinvolge tutti, riportandoci ad una sorta di paganesimo frustrante, avvilente, nonostante il belletto e i luccichii con cui si maschera per sedurci. Allora, per sfuggire ai rischi di una tale alienazione, entriamo seriamente nei tempi liturgici che la Chiesa ci offre.

Per primo, l’Avvento. Un tempo che svela la condizione esistenziale del credente: quella dell’attesa del ritorno glorioso del Signore alla fine dei tempi (e alla fine della nostra vita sulla terra), ma anche di attesa della sua venuta, oggi, nella predicazione, nei sacramenti, nella liturgia vissuta insieme alla comunità che ha fede in Lui, nell’incontro con i poveri e i sofferenti, nella preghiera, nelle relazioni con gli altri; in una parola, nella concreta vita di ogni giorno. In questo continuo aspettare Gesù, il Cristo, “Colui che era, che è e che viene”, siamo chiamati non a “di-vertirci”, cioè ad allontanarci dal centro dell’esistenza, ma a “con-vertirci”, a ritornare, cioè, alla sorgente dell’essere, della vera gioia, dell’autentica festa che è Cristo stesso. Tutta la Parola di questo tempo è un invito a prepararci all’incontro con Gesù, a sperare in Lui, anche se il mondo attorno a noi e dentro di noi, sta crollando.

Poi, la novena di Natale ci indica il cammino per avvicinarci, con trepidazione, alla celebrazione del grande mistero dell’Incarnazione e della Natività di Gesù: “ e il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”(Gv1,14). E’ l’avvenimento annunciato dai profeti, sognato e desiderato dai giusti, che si è compiuto grazie all’ “Amen” di una piccola, umile, povera, ragazza di Galilea, per la quale l’Amore eterno è entrato nel tempo, il cielo si è aperto per far discendere il Santo e il grembo di Maria ha accolto, nutrito, partorito il Figlio dell’Altissimo, nostro Salvatore.

Dicono i Padri che tutto l’universo tratteneva il respiro, in attesa della risposta di Maria. E, nel silenzio stupito di tutto il creato, dalla bocca e dal cuore purissimi della sconosciuta fanciulla di Nazareth è uscito il “Sì” che Dio attendeva, che tutte le generazioni sospiravano. Poi, lontano dal frastuono, in una grotta buia, simbolo dell’oscurità in cui è immerso il mondo, nasceva la “Luce che illumina ogni uomo”. E quel silenzio si è rotto con il canto gioioso degli angeli e degli uomini il cui cuore è stato toccato dalla tenerezza di Dio.

Non è una dolce favola per soli bambini, il Natale, né poesia nostalgica di un passato lontano che non ci appartiene più; è un avvenimento semplice, eppure sconvolgente, che ha cambiato la storia, e, dentro questa Storia con la “esse” maiuscola, anche la nostra piccola, grande storia personale, perché quel Gesù, nato da una Vergine in una grotta di Betlemme è il Dio con noi, unito ormai indissolubilmente e per sempre alla natura umana, tanto che, anche “se siamo infedeli, egli però rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso” (2Tm 2,13).

Non siamo più soli: Dio è sempre con noi; chi sarà contro di noi? E’ Lui che, in Gesù, nasce nel nostro spirito, cresce, soffre, lotta, muore con noi e per noi, per donarci libertà e vita eterna.

Allora…sì, c’è una grande festa da vivere: insieme ai fratelli di fede e a tutti i poveri della terra, ai quali, per primi, si rivolge l’annuncio di questa “buona notizia”.

Dina

DAL VATICANO
Scout Roma 80

Il Gruppo Scout Roma 80

ha un suo sito web dedicato !!!

accedi da questo link

http://www.roma80.it/  

 

 

 

 

 

LINK
  • DIOCESI DI ROMA
  • BIBBIA CEI
  • MARANATHA’
  • QUMRAN2.NET
  • CATHOPEDIA
  • UFFICIO COMUNICAZIONI SOCIALI DIOCESANO
  • AVVENIRE
  • TV2000
  • ZENIT
  • AGENZIA SIR
  • L’OSSERVATORE ROMANO