Il nostro santo: Sant’Igino Papa
Igino fu il nono papa della Chiesa cattolica, che lo venera come santo. Regnò, all’incirca, dal 138 al 142, durante il periodo caratterizzato dalla costruzione del mausoleo di Adriano (Castel Sant’Angelo).
Il nome deriva dal greco Hyghiès che significa "sano, prospero, integro, fausto" e continua il soprannome e nome latino dell’ultima età repubblicana.
Secondo un’antica tradizione morì durante la persecuzione dell’imperatore Antonino Pio, ma non ci sono prove del suo martirio. Se ne ignora tra l’altro il giorno della morte. Igino era successore di S. Telesforo "che diede una gloriosa testimonianza", cioè subì il martirio, sotto l’imperatore Adriano.
Il Liber Pontificalis e il Martirologio Romano affermano che anche Igino subì il martirio, l’11 gennaio (del 140?), durante la persecuzione di Antonino Pio, e fu sepolto "presso il corpo del beato Pietro in Vaticano". Sembra tuttavia improbabile, come abbiam detto, che Igino sia morto martire. Altri furono i suoi meriti. Durante il suo breve pontificato (136-140), diminuiti gli attacchi dei pagani contro "la nuova razza senza patria" (come venivano chiamati i cristiani), la Chiesa si vide minacciata all’interno dal proliferare di sètte eretiche.
Valentino e Cerdone avevano osato recarsi nella stessa Roma a spargervi l’eresia gnostica, un miscuglio di dottrine e pratiche religiose a carattere filosofico e mistagogico rette da questo principio fondamentale: c’è una fede comune che può bastare al volgo, ma vi è anche una scienza riservata ai dotti, che offre una spiegazione filosofica della fede comune. I due eretici vennero sconfessati da papa Igino che il Liber Pontificalis definisce "filosofo", di origine ateniese. Un filosofo, dunque, al timone della barca di Pietro nel momento giusto, quando la serpeggiante eresia gnostica tendeva ad assorbire la Rivelazione divina per farne solo una filosofia religiosa.
Igino si adoperò così per la preservazione dell’integrità del genuino insegnamento evangelico. Egli inoltre, anche sull’esempio del grande imperatore Adriano, che aveva creato un efficiente apparato burocratico che assicurava una saggia amministrazione dell’immenso impero romano, intervenne sulla struttura gerarchica, istituendo gli Ordini minori, che consentivano di migliorare il servizio della Chiesa e di preparare i candidati al sacerdozio mediante un avvicinamento progressivo ai santi misteri. A lui sembra risalire anche l’istituzione del padrinato per il battesimo.
Fonte: Santi e Beati